Head Hunters
Gli ultimi tagliatori di teste del Nagaland (2017)
India Nord East
YaowangYaowang, della Tribu' dei Konyak. Uno degli ultimi Head Hunter, "cacciatori di teste", del Nagaland, una remota regione nel nord Est dell'india. Ritratto nella sua capanna, nel villaggio di Hongpoi al confine con la Birmania, con il tipico "Dao" il loro inseparabile coltello, è uno degli ultimi testimoni di una tradizione culturale che scomparirà probabilmente nei prossimi 10 anni. Sono rimasti pochissimi infatti i Konyak tatuati in volto, custode del tempo dei cacciatori di teste; cacc | Anungba - Head HuntersAnungba, 85 anni, portrait in front of his hut, decorated with many buffalo bison skull heads Konyak Tribes Nagaland Tattoed Face | Traditional Knife: "Dao"“Dao” - The culture of the Naga requires to always turn armed. In fact, even today as it happened in the past, they are always accompanied by their trusted "Dao", a kind of machete that they use for every need, and a rifle, similar to a shotgun, that they build themselves. This for fight enemies, protect women during work in the fields, open gaps in the forest and to defend themselves from animals. |
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Buffalo Skull HeadMen are mainly hunters, it’s easy to find, around the hut, the buffalo Bison skull head, one of the most hunted prey in the thick vegetation of Nagaland | Head Hunters Nagalandsul collo le immagini di bronzo che raffigurano le teste "prese" al nemico. Maggiore è il numero e maggiore è il prestigio dell'uomo nella sua tribù | Head hunters - Nagaland |
An elderly head hunters of the Konyak tribe, tattooed in the face, on the way to come back to the village of Hongpoi | Bronze Heads - Head Hunters Nagalandsul collo le immagini di bronzo che raffigurano le teste "prese" al nemico. Maggiore è il numero e maggiore è il prestigio dell'uomo nella sua tribù Even today these men wear proudly bronze necklaces depicting the heads taken at the enemies in battle. The more heads are represented the more power and fame of that warrior is great. | |
Head hunters - Nagalandla capanna dove si ritrovano gli anziani della tribu' | Head hunters - NagalandA group of elders of the Konyak tribe gathered in the common hut, a true meeting point in the village of hongpoi. Next to the fire, they forge traditional knives, speak and make decisions about village management. | Head hunters - Nagaland |
BowangBowang, chief of the village of hongpoi. Photographed in the community hut of the elderly, with its 4 bronze heads around the neck, to depict the enemies heads taked in battle. | YaowangYaowang, della Tribu' dei Konyak. Uno degli ultimi Head Hunter, "cacciatori di teste", del Nagaland, una remota regione nel nord Est dell'india. Ritratto nella sua capanna, nel villaggio di Hongpoi al confine con la Birmania, con il tipico "Dao" il loro inseparabile coltello, è uno degli ultimi testimoni di una tradizione culturale che scomparirà probabilmente nei prossimi 10 anni. Sono rimasti pochissimi infatti i Konyak tatuati in volto, custode del tempo dei cacciatori di teste; cacc |
Il Nagaland è uno stato del nord-est dell’india, situato al confine con il Myanmar.
Quasi impenetrabile, circondato da una fitta vegetazione e da montagne scoscese, è difficile da raggiungere per la quasi assenza di strade asfaltate, rimanendo isolato per anni, sembra una nazione a se stante.
In questa zona si è sviluppata la cultura degli Head Hunter, i tagliatori di teste dell’India, un temibile manipolo di uomini, normalmente cacciatori-guerrieri, che si distinguevano nei loro villaggi per le azioni in battaglia, per l’efferatezza con la quale conquistavano i nemici, e soprattutto per la loro “particolare” tradizione rituale: tagliare la testa dei propri nemici, come trofeo di guerra durante gli scontri con i villaggi e le tribù vicine.
Questa regione è caratterizzata da numerose tribu’ autoctone, tra cui i Konyak, che sono riconoscibili tra i naga per i loro tatuaggi in volto.
Tutti ultra ottantenni, questi uomini sono gli ultimi testimoni di una cultura che è destinata a scomparire nei prossimi 10 anni.
Ancora oggi questi uomini portano fieri, al collo, delle collane raffiguranti le teste prese ai nemici in battaglia. Piu’ teste sono raffigurate, più il potere e la fama di quel guerriero è grande.
La tradizione degli Head Hunter è finita negli anni ’60 quando il governo indiano ha logicamente proibito l’uccisione e il taglio rituale della testa del nemico. Tradizione che era stata già precedentemente minata, molti anni prima, con l’arrivo dei primi missionari cristiani nel Nagaland, che piano piano avevano convertito i villaggi dall’animismo al cristianesimo.
Ancora oggi pero’, in rari casi, di cui uno registrato solo due anni fa, in un violento scontro tra due villaggi, si sono ritrovati due corpi senza testa, a testimonianza che la cultura e la tradizione di questa gente è ancora radicata.
La cultura dei naga gli impone di girare sempre armati, infatti sono sempre accompagnati come succedeva in passato dal loro fidato “Dao”, una specie di machete, che usano per ogni bisogno, e da un fucile, simile ad una doppietta da caccia, che si costruiscono da loro stessi.
Questo per combattere i nemici, proteggere le donne durante il lavoro nei campi, aprirsi varchi nella foresta e per difendersi dagli animali pericolosi.